Oggi esce il libro di Daniele Capezzone, dal titolo E BASTA CON 'STO FASCISMO. Sottotitolo: CARI COMPAGNI, CI AVETE ROTTO…
@libri #UnoLibri
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Se conoscete #Capezzone, sapete già cosa c’è scritto.
A qualsiasi pagina lo aprirete, troverete falsità, faziosità, violenza verbale, distorsioni varie, dileggi e insulti per chiunque alzi una voce critica contro la destra.
@troppacaffeina @libri Ne parlava stamattina Matteo Bordone nel suo podcast. Visto il successo, ci aspetta una stagione di libri vannacci (è un aggettivo), probabilmente sempre più reazionari e con disprezzo della realtà e dell’intelligenza del lettore.
@troppacaffeina non c’entra nulla con il tuo post, ma ci tenevo a dire che a lavoro chiamiamo “il capezzone” il ricordino che ogni tanto ci lascia di fronte all’ingresso del parcheggio il cane da guardia che di notte gira libero dentro il recinto del capannone. Così ogni volta che vediamo Capezzone in TV ci rotoliamo dalle risate
@troppacaffeina @libri
Ma scusa, già Vannacci sfruttando il filone s’è messo su un patrimonio… qualche briciola toccherà pure per gli altri, no?@troppacaffeina @libri invece quando scriveva la Murgia o Saviano non si sa in anticipo cosa c’è scritto, macchè.
Qualcuno di sinistra dovrebbe scrivere un libro con quel titolo: continuare a chiamarli “fascisti” serve solo a farsi rispondere “il fascismo storico è finito da decenni” (scambio uguale e contrario a quando quelli di dx dicono “comunisti”).
@qwe c’è un grande equivoco: con “fascismo” molti (tutti, a destra) intendono un periodo storico circoscritto. Altri (e fra questi anch’io) ritengono invece che il “fascismo” sia un metodo di governo con una serie di caratteristiche precise (cfr. Umberto Eco). Quindi non ha alcun senso dire “il fascismo è finito con la morte di Mussolini”, perché la democrazia ha bisogno di continua protezione. C’è modo e modo, certo, e si può discuterne. Solo non mi si venga a dire che il fascismo non esiste.
Sul piano accademico si può senz’altro sostenere che Salvini, Meloni & C. siano fascisti, e ovviamente si può anche sostenere il contrario e discuterne (alla fine dipende da come si esplicita la “serie di caratteristiche precise”… cioè, è una questione puramente formale di parole e loro definizioni).
Io però dicevo solo che secondo me chiamarli “fascisti” (a prescindere che lo siano o meno) non contribuisce costruttivamente alla discussione pubblica, a meno che si intenda il radicalizzarla come un contributo costruttivo.
@qwe certo, è molto facile deridere, bastonare e rispondere a tono a chi non porta altro argomento che un “fascisti!” (e in ogni caso bisognerebbe farlo senza trascendere nell’insulto reciproco). D’altra parte, il vittimismo di libri come questo, che banalizza ogni critica come mera accusa di fascismo, contribuisce ancora meno alla discussione pubblica, che a dire il vero mi risulta sia pressoché assente se non portata avanti da tifoserie contrapposte.
La maggioranza delle volte le ideologie (comunismo, fascismo, liberalismo) sono solamente etichette, il cui unico contributo è far litigare la gente.
Per avere un dibattito costruttivo, la discussione deve centrarsi su idee e punti precisi, non ideologie o persone.
Ma come andrebbero chiamati?